25 novembre 2012

25 novembre. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


Le sei del mattino, la sveglia suona puntuale.
Di corsa doccia, tuffo nell'armadio per decidere cosa mettersi addosso, colazione e poi via verso la stazione di Treviso per prendere come ogni giorno il treno delle sette ed andare all'università a Padova a seguire i corsi.
Ma quella mattina lei quel treno non riuscirà a prenderlo.
E' ormai nei pressi della stazione quando si accorge che un uomo la segue, la chiama, cerca di fermarla.
Lei pensa “Vorrà derubarmi o forse solo un'informazione”. No. Lui riesce a bloccarla, le punta il coltello alla gola e le dice di non urlare. Poi la violenta.
Il pensiero è fisso su quel coltello e sulla paura che lo usi per ammazzarla. Ripensa ai genitori e agli amici che non è riuscita a salutare, alla sua vita che forse sta per concludersi così. E' quando lui le punta nuovamente il coltello addosso che trova la forza di reagire ed urlare più forte che può. Urla la volontà di continuare a vivere, nonostante tutto.
E' un'altra ragazza di 18 anni che raccoglie il suo urlo. Vede un uomo che scappa, intuisce che qualcosa di grave è successo, ma non sa cosa e se c'è ancora pericolo. Però va, vede a terra la ragazza e la soccorre.
Dai terrazzi delle palazzine la gente sostiene di non essersi accorta di nulla. Uno a sua discolpa dirà “Pensavo si trattasse di un cane”.
Il cane, sicuramente di razza bastarda, è stato identificato grazie al coraggio di queste due giovani donne. Un ragazzo di 27 anni.
Sentendo dei passi il violentatore si è rivestito in fretta ed ha lasciato sul posto degli indumenti che ne hanno consentito il riconoscimento, confermato dall'identikit della vittima. Lei ci tiene a raccontare la sua storia, perché, spiega, ci sono moltissime donne violentate che non denunciano il fatto e molti stupratori che reiterano il reato. Anche per il suo aggressore infatti non era la prima volta.
Una ragazza che dimostra la sua forza ed il suo coraggio fino in fondo.
La giornalista le domanda se si è mai chiesta “Come mai è successo proprio a me” e lei risponde: 
“Si, certo. L'unica risposta che mi sono data è che è stato il destino. Era peggio se succedeva ad una più giovane”
“Ma tu hai solo 20 anni”
“Si, ma poteva capitare ad una di 16, a quell'età è peggio”.

http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/25/Violentata_alla_stazione_mentre_all_co_9_111025015.shtml

21 novembre 2012

Pane con le patate: secondo esperimento di panificazione!

Forte del mio primo esperimento di panificazione che potete trovare qui, a cui è seguita una seconda prova con la stessa ricetta, qualche giorno fa ho deciso di rimettere le mani in pasta e provare un'altra versione che da tempo mi ero segnata, ovvero il pane con la patata nell'impasto.
L'ispirazione è venuta da un'altro blog che seguo sempre e che mi offre parecchi spunti, ovvero I dolci nella mente
La mia versione è leggermente modificata, frutto delle precedenti esperienze di panificazione e soprattutto dei miei pochi mezzi, in particolare la mancanza di una impastatrice (ma prima o poi ti avrò! sarai miaaaaa!).
Quindi basta con le chiacchiere e cominciamo a lavorare che per fare il pane a mano di lavoro ce ne vuole un bel po'...


Ingredienti                                                              Tempo: mezza giornata abbondante

250 g di farina 00
250 g di farina manitoba
1 patata grande lessata                                              Difficoltà: ci vuole olio di gomito!
120 ml di acqua tiepida
7 g di lievito di birra secco
15 g di sale
10 g di zucchero
2 cucchiai di olio evo


Mettete l'acqua tiepida in una ciotola e scioglietevi dentro il lievito disidratato e lo zucchero, quindi lasciate riposare 5-6 minuti.
In una terrina unite le due farine e la patata lessa schiacciata, creando una fontana. Al centro versate il liquido con il lievito e l'olio. Mescolate in modo che i liquidi vengano assorbiti dalle farine.
Trasferite l'impasto sulla spianatoia infarinata e lavorate a lungo ed energicamente l'impasto, snervandolo. Mentre impastate unite progressivamente il sale. Dopo 20 minuti circa l'impasto dovrebbe essere morbido e con una superficie liscia e si può procedere con la prima lievitazione. Formate una palla, ponetela nella terrina, create un taglio a croce sulla superficie, coprite con un panno la terrina e mettete a lievitare nel forno spento o leggermente riscaldato, finchè l'impasto non sarà raddoppiato di volume. Io ho lasciato passare 2 ore.


Porre nuovamente l'impasto sulla spianatoia infarinata, appiattite il panetto e procedete con il folding (piegatura). Rimettete il panetto piegato nella terrina coperta, in forno e lasciate lievitare per un'altra ora. Io ho ripetuto il folding 2 volte, con il relativo tempo di attesa ovviamente.
Infine riprendete l'impasto sulla spianatoia e create dei panini con la forma che preferite.
Questa volta ho steso la pasta a rettangolo, ho tagliato tre striscie lunghe e strette e le ho arrotolate nel senso della lunghezza. Ho voluto provare una forma nuova...
Ponete i vostri panini sulla teglia da forno ricoperta di carta forno e lasciateli lievitare per mezz'ora sempre coperti da un panno.
Accendete il forno a 180-190°C e quando raggiunge la temperatura infornate i panini per 20-30 minuti. La temperatura ed il tempo sono indicativi, dipende molto dal vostro forno.
A cottura ultimata sfornate i panini e metteteli a raffreddare su una griglia.
Ora tagliateli a metà e farciteli a piacere o usateli in tavola per accompagnare i vostri super piatti e bon apétit!

13 novembre 2012

Ciambella "briciolosa" con l'uvetta

Questa ciambella mi fa sempre impazzire quando la taglio perchè per quanto io sia delicata nell'uso del coltello, alla fine creo sempre un sacco di briciole, che ovviamente poi decido di leccare o comunque recuperare dal piatto tipo aspirapolvere...cosa che non è proprio il massimo quando hai ospiti.
Nel momento in cui affondo le mie fauci nella prima fetta però, mi ricordo del perchè nonostante la sua consistenza "briciolosa", ogni anno decido di rifarla. 


Ingredienti:                                                              Tempo: 30 minuti preparazione     
250 g farina 00                                                                        60 minuti  cottura
150 g fecola di patate
200 g burro ammorbidito                                                                
3 tuorli d'uovo
200 g zucchero semolato                                               Difficoltà: facile  
100 g uvetta sultanina
1 bustina di lievito in polvere
sale

Per prima cosa mettete l'uvetta in ammollo in acqua tiepida.
In una terrina lavorate il burro con lo zucchero. Aggiungete un po' alla volta le farine setacciate con il lievito. Amalgamate i tuorli d'uovo, uno alla volta, con un po' di sale. Se l'impasto è troppo duro aggiungete uno o più albumi. Io avevo bisogno degli albumi per un altro esperimento culinario (..he he, saprete per cosa molto presto se l'esperimento riesce al primo giro, curiosoni!) e quindi ho usato un po' di latte. Infine aggiungete l'uvetta ammollata e strizzata.


Ora potete trasferire l'impasto in una tortiera per ciambella di 24 cm di diametro, ben imburrata e infarinata.
Mettete la ciambella in forno preriscaldato a 190°C per circa un'ora.
Una volta cotta lasciatela raffreddare completamente prima di servirla. Secondo me il giorno dopo è ancora meglio
Il ricettario da cui ho tratto la ricetta specifica che una volta raffreddata completamente, la torta si può avvolgere in un foglio d'alluminio e conservare in freezer per 2 mesi. Per consumarla basterà lasciarla scongelare a temperatura ambiente e servirla. Bon apétit!

6 novembre 2012

Crema di zucca e porri.

Ci risiamo: anche quest'anno è arrivato il freddo ed io mi consolo la sera con qualcosa di cremoso e caldo.
Noto solo ora che fino ad oggi non avevo pubblicato ricette con la zucca! Strano perchè è un ingrediente che amo e che in inverno uso molto...dovrò riparare.


Ingredienti per 2/3 persone:                                                  Tempo: 40 minuti
250 g zucca
150 g patate      
100 g porro                                                                              Difficoltà: facile
1/4 l brodo vegetale
amaretti d'Italia
vino bianco secco (opzionale)
olio evo
panna
sale, pepe, noce moscata

Pulite e cuocete le patate e la zucca al vapore finchè saranno ben cotte.
Pulite il porro, tagliatelo a rondelle sottili (solo la parte bianca) e rosolatelo in una capiente casseruola con un po' d'olio. Sfumate con un goccio di vino bianco (io in frigo ho sempre del Prosecco!). Quando il porro sarà ben cotto aggiungete le patate sbucciate e tagliate a tocchetti e la polpa di zucca, poi coprite con del brodo vegetale (a volte uso anche solo acqua calda) e lasciate cuocere qualche minuto.
Togliete la casseruola dal fuoco e nell'apposito recipiente riducete il contenuto a crema con il frullatore ad immersione. Rimettete la crema sul fuoco, aggiustate di sale e pepe macinato al momento, grattugiate un po' di noce moscata e fate bollire ancora qualche minuto o aggiungete altro brodo, in modo che la crema raggiunga la giusta consistenza. Infine a fuoco spento mantecate con un paio di cucchiai di panna.
Servite calda, decorando la superficie della crema con un amaretto sbriciolato e bon apétit!

Partecipo al contest più colorato del web per il mese di Novembre!